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mercoledì 29 maggio 2013

Nel Blu dipinto di Blu

Blues

da sinistra a destra in senso orario: Sharon Stone a Cannes 2013,  occhiali Mykita sunglasses ,  scarpe Vans Authentic, pochette Furla, abito Thakoon Addition, occhiali zeroUV, smalti Dior, pochette Paula Cademartori, ombretto in crema Make Up Forever, gonna in pelle Jitrois. 


Blu Cina, blu elttrico, blu navy, blu savoia, blu pavone...Sono davvero tantissime le gradazioni di blu esistenti.
Nelle sue mille sfumature il blu diventa turchese, celeste, acquamarina, ciano e colora con grazia ed eleganza molte delle cose a noi più care. L'oceano sconfinato ha infatti il suo blu, quello oltremare, e il cielo è azzurro per antonomasia, nient'altro che un blu più pallidino.
Se nel mio armadio di blu fin ora ho avuto solo i jeans, ora il blu sta iniziando ad appassionarmi. L'ho visto nelle collezioni di N°21 e Aquilano Rimondi per quest'estate e non è affatto la tinta fredda e  anonima che ho sempre immaginato, anzi. Il blu sa essere un colore vibrante e, oserei dire, pure squillante, sopratutto nella sfumatura di blu elettrico, che ha fatto brillare alcune star del cinema sul red carpet di Cannes. Il blu sa infatti essere elegante come e più del classico nero.
Certamente non è un colore facile da indossare, perciò se non volete osare troppo, basterà un piccolo accessorio o uno smalto color pervinca per dare un tocco di blu alla vostra giornata.

Sharon Stone e Liu Wen in Roberto Cavalli, Lea Seydoux in Louis Vuitton
pic via Grazia.it
N° 21 S/S 2013
Aquilano Rimondi S/S 2013

Akris S/S 2013




martedì 21 maggio 2013

Salopette forever.



Esiste gente, sì, esiste ancora, lo giuro, che vede la salopette come un indumento adatto a solo due,  massimo tre, categorie di persone:

1. Poppanti al di sotto del terzo anno di età;
2. Imbianchini e muratori, che la visione comune accoppia con la salopette di jeans come il cacio sui maccheroni ( e  i luoghi comuni aumentano);
3. Nostalgici del periodo grunge, quando Kurt Cobain e le camicie di flanella facevano impazzire folle di adolescenti. 

No signori, niente è quanto mai fuorviante e sbagliato. Da quando alla fine del 1800 i minatori indossavano le loro salopette di jeans per scovare l'oro della California, questo indumento non è stato mai tanto di moda. Gli stilisti la ripropongono già da qualche anno, in denim, ma anche stampate a fiori e a righe, lunghe o corte. La prova lampante del ritorno della salopette, o meglio rispolvero, visto che alcuni non l'hanno mai abbondata, è che ne indossi una anche Miroslava Duma. Per chi non la conoscesse è editor di Harper's Bazaar Russia e fondatrice di www.buro247.ru, osannata e adorata dal fashion system di tutto il mondo. Lei ne sceglie una in pelle marrone di Philipp Lim, sempre fighissima e di classe. 
Io devo ammettere che sono una neofita della salopette, me ne sono presa una di Zara, anche se ci sono davvero tantissime proposte sia griffate che low cost. Certo, le mie foto dopo una carrellata di strafighe sono davvero diludenti ( alla Bastianich n.d.r), ma va bè! 

pic via makingmagique.com
Kinder Aggugini 2013

Miroslava Duma wears a leather salopette by Philipp Lim
pic via Glamour
Ralph Lauren  denim salopette from Vogue 2010 



































Alessandra Ambrosio







From top to bottom:

maglia/blouse HeM some years ago
salopette/suit Zara
sandali/sandals Marc Ellis 




venerdì 10 maggio 2013

Una rondine non fa primavera, ma un vestito nuovo sì!!

dress Baby Angels by Elio Fiorucci
belt and oxford shoes  vintage
bag Stella Rittwagen
sunglasses & other stories

Tra temporali monsonici e sprazzi di sole, la primavera sembra sia finalmente arrivata. E, perdonatemi la banalità, se una rondine non fa primavera, sicuramente un bel vestito nuovo la fa eccome!! Quando ho notato nella vetrina di Fiorucci l'abitino blu con tante t-shirt colorate stampate sopra ho subito pensato: " quello deve essere mio!". E due minuti dopo era nel mio sacchetto, manco a dirlo. E' molto semplice e spiritoso, costa davvero una sciocchezza, 39 euro, e mi è sembrato un ottimo modo per celebrare la primavera e il suo tepore, che ci invita a scoprire braccia e gambe. 
Ho scelto di indossarlo con delle scarpe maschili bicolore e la mia borsetta flou di Stella Rittwagen. 
Che altro dire, se non Buona Primavera a tutti!!

Between monsoon storms and sun, the spring seems finally arrived here. I've decided to celebrate Spring with my brand-new Fiorucci dress, printed with a lots of colored t-shirts. This dress is really funny and cheap, it costs only 39 euros, and I've decided to wear it with my bicolor oxford shoes and the flou Stella Rittwagen bag. 
What I have to say? Happy Spring to everybody! 





domenica 28 aprile 2013

Le Jeffrey Campbell che non t'aspetti


occhiali da sole And Others Stories camicia in denim no brand gonna HeM borsa Stella Rittwagen 
scarpe Jeffrey Cambpell 



Quante migliaia di ragazze possiedono un paio di Jeffrey Campbell Lita? Confesso che anch'io ho avuto per un pò la fissa per questi stivaletti altissimi, ma, ahimè, assai poco eleganti. Il plateu interno, necessario visto il tacco di 12 cm, e la punta bombata le rendono comode ma l'effetto visivo è davvero un pò pesantuccio. Su alcune ragazze questa calzatura estrema fa un effetto molto stiloso e ben proporzionato, ma su di me, stacco di gamba di un quarto di centimetro o meno, sembrano più scarpe ortopediche con un tacco vertiginoso. Ecco perchè vi ho rinunciato, non mi stavano bene per niente.

Jeffrey Campbell, però non è solo Lita. Ci sono davvero tantissimi modelli delle mitiche JC e io ne scelto un paio totalmente in corda, con le stringhe e la super zeppa. La corda colorata e intrecciata della tomaia mi ha spinto a sceglierle, la comodità della camminata me le ha fatte comprare al volo.
Era da un pò che aspettavo il sole per indossarle, e nell'unico giorno di Primavera che ci ha concesso prima di ripiombare in una specie di autunno piovoso ritardato, ho scattato qualche foto. Eccole qui.

Jeffrey Campbell modello Lita






giovedì 11 aprile 2013

Scompigliata e arruffata

neon jumper tricot Kenzo shirt Kenzo jeans Element shoes Dr.Martens bag vintage sunglasses vintage 

Sapete quelle foto molto glamour con ragazze iper sexy, vento nei capelli e look stre-pi-to-so? Bene scordatevele. Io col vento proprio non ci vado d'accordo, i capelli mi diventano elettrici e si appiccicano alla testa effetto parrucchino-posticcio-appiccicaticcio. Le foto parlano da sole, ma per fortuna la mia faccia non è tanto importante quanto i vestiti, visti che qui è di vestiti che parliamo!

In quanto a vestiti, ho scelto uno stile molto comodo ma non scontato. il maglione tricot dal colore accecante si fa notare da solo e sarebbe già abbastanza, ma io ci ho voluto aggiungere la camicia stampa canestro verde e blu, tra le mie preferite. I jeans Element ce li ho da tempo immemorabile e non credo di disfarmene ancora per un bel po', sono elasticcizzati, traspiranti e mi vestono come una seconda pelle.
Le Dr.Martens bordeaux le desideravo da molto e finalmente sono arrivate a fare compagnia al resto della banda, si sono trovate subito a loro agio tra le Vans New Era by Kenzo e le creepers di OfficeShoes. Le strauserò perciò le vedrete tantissimo! Per finire, prima di uscire ho infilato tutto il necessario nella borsetta vintage di pelle marrone e ho inforcato gli occhiali azzurri da gatta. E via, sono  pronta per il sole e per affrontare il vento fastidioso. E' finita 1-0 per il vento...






mercoledì 20 marzo 2013

Neon Bow e Maschiaccio inside ( e outside anche)


old cap HeM coat Denny Rose shirt Kenzo Paris jumper Zara jeans Roxy leather  boots Kammi 
Questo look dev'essermi stato inconsapevolmente ispirato da Tom Sawyer e dalla mia indole da maschiaccio. 

1. Il cappello: credo di averlo comprato secoli fa, quando l'HeM era appena sbarcato in Italia e non è che se lo filavano proprio in molti. Un pò capo-stazione, un po' Tom Sawyer appunto. Mi ha salvato la fantasia pied-de-poule. Complice il taglio corto e le occhiaie da sbattimento sembro un bel maschietto;

2. La camicia col fiocco flou. Superfiga è l'unico possibile aggettivo. Prendi una camicia bianca, prendi una corda in colore flou e mettili assieme: alcuni ti prenderanno per pazza, i più ti troveranno troppo giusta! Io non sono per il flou ovunque, perchè l'anno scorso ce ne siamo fatte un'overdose, ma un tocco di colore sfacciato ravviva qualunque look.

3. Il maglioncino da marinaio. Ok, forse col cappello piede-de-poule le righe non vanno d'accordissimo, ma la moda è anche azzardo, no?

4. Il cappotto senape. Nulla da dire, sta bene sempre. Sempre.

5. La spilletta sul cappello. Simpatica, ironica, e utile. Soprattutto se hai una macchia che nemmeno l'Ace candeggina togli macchia plus è riuscita a levare. Non volevo spiattellarvelo ma non so tenere la bocca chiusa.

Bene, lista finita. Non so come mai mi è venuta questa cosa della lista, forse leggere troppo Fashion Politan mi ha fatto venire questa mania! Ma io Lucia del Pasqua l'adoro e per me il suo blog è una vera medicina! Di certo non ha bisogno di pubblicità, ma se non la conoscete, correte a leggere il suo blog: non potrete più farne a meno, ve lo assicuro! 




martedì 5 febbraio 2013

Polenta take away e borsa flou.

cappotto/coat Zara
borsa/bag Stella Rittwagen
camicia/blouse Zara
jeans Roxy
stivaletti/boots Mariga Made in Italy
collana/necklace Stradivarius
occhiali/ sunnies Firmoo

Per colpa del meteo sfigato, troppo vento, impianti chiusi, che poi più tardi hanno aperto con conseguente giramento di p... della sottoscritta, questa domenca niente snowboard. Ci siamo consolati andando a mangiare come dei maiali a Bergamo alta. I casoncelli alla bergamasca sono davvero la fine del mondo, se capitate per Bergamo non potete non mangiarli! 
Erano anni che non andavo a visitare la città e ho riscoperto con gioia che Bergamo non è solo Pota e casoncelli, bensì una città affascinante, soprattutto la città alta. Inconfondibili le vestigia medioevali, con le strade strette e in salita un po' troppo turistiche di domenica ma sempre autentiche, i resti delle mura che proteggevano la rocca e le case a torre e quelle in pietra viva. Poi che bello è vivere in una città dove c'è una città alta e una bassa?? Come due paesi distinti, me li immagino in lotta ai tempi medievali, dove sulla rocca stavano i personaggi più ricchi e in vista, c'erano le sedi istituzionali e i servizi, e in basso i soliti ignoti. Oppure più semplicemente prima s'era di meno, e la piccola città arroccata in cima alla collina bastava a contenere tutti. Poi la popolazione è cresciuta assieme al benessere e la città si è allungata verso il basso, ha invaso i territori circostanti creando due città che poi in realtà sono una sola. Secondo me ancora adesso con orgoglio i bergamaschi della città alta vogliono distinguersi da quelli della bassa. Queste sono le mie divagazioni, per una dettagliata e reale storia della città di Bergamo sarebbe meglio rivolgersi a Wikipedia o a un'enciclopedia! 
Una camminata in salita collega le due realtà, ma per i più pigri, come noi, c'è una pratica e "moderna" funicolare. Ha più di cento anni e se li porta davvero bene!
C'è una graditissima sorpresa appena usciti dalla funicolare: la polenta take away!!! Chi l'ha inventato è un genio, si può gustare polenta per tutti i gusti e i palati, consumarla direttamente fuori dal baracchino o portarsela via. Chiamarla PolentOne, definire la polenta "tipical Bergamo food" è una genialata, semplicemente.  
Durante la giornata ho scattato qualche foto del mio look. Il tocco più bello è sicuramente la borsetta di Stella Rittwagen arancio flou. Sono consapevole che c'è stata una certa overdose di flou quest'estate e anche a me aveva dato un pò la nausea. Ecco perchè ho deciso di indossarla adesso, che fa freddo, per dare un tocco colorato alle mise invernali, di solito sempre così scure! In più il colore è perfetto, sta bene davvero con ogni cosa. Grazie ai miei fantastici amici che me l'hanno regalata! 














giovedì 31 gennaio 2013

Le ninfe moderne secondo Giambattista (Valli).

Giambattista Valli Haute Couture FW 2013 Paris
Nella mitologia greca esistevano le ninfe, divinità femminili che si occupavano di ogni aspetto della natura e del cielo. Se oggi esistessero, e per me ci sono ancora, ben nascoste negli ultimi scampoli di natura incontaminata del nostro pianeta, senza dubbio andrebbero matte per uno degli abiti di Giambattista Valli. La collezione presentata alla Haute Couture di Parigi lo scorso anno è un omaggio alla natura che si risveglia, un tripudio di prati in fiore, di violette e di farfalle. Lo so che dovrei parlare delle collezioni nuove appena presentate per l'estate, ma ci sto lavorando. Il fatto è che non parlare della collezione in vendita per quest'inverno sarebbe un vero crimine, perchè è di una bellezza accecante. E' un bel pò che volevo scriverne, e ora è giunto il momento. D'altra parte io sono una che fa sempre il contrario. Ci sono le sfilate haute couture per l'estate? E allora io parlo di quella per quest'inverno. Che devo fare, prendetemi così, se volete. 
Le ninfe moderne di Giambattista Valli si vestono con quello che il regno che comandano gli offre, e allora le viole rosa e rosse e bianche si trasformano in abiti a peplo ultrafemminili e le farfalle sono il migliore accessorio. Le foglie degli alberi si fanno rouches e  gonne preziose, i petali di stoffa adornano le vesti, disegnano rose sui fianchi che sembrano nascere spontaneamente dal tessuto. Le farfalle si confondono, si posano sulle bocche scambiando la donna-ninfa per fiore in boccio, perfettamente fusa con la natura circostante. 
I tralci di vite dorati si fanno girocolli preziosi, i colori della flora, i verdi, gli azzurri, i rosa delicati e i rossi accecanti dipingono l'organza e la seta. 
C'è la regina delle ninfe del bosco che indossa il verde dei suoi prati nell'abito lungo di seta leggerissima  e fa degli aghi di pino il suo cappotto, regale con la corona di farfalle d'oro e la retina sul viso.
Lunghezze al ginocchio e orli che sfiorano il pavimento fanno della donna una ninfa sofisticata e mai sfacciata. L'inverno è a metà strada ma con queste immagini viene voglia di Primavera. 
Forse Giambattista valli disegna per dee che non esistono più, ma è certo che ogni donna indossando una di queste creazioni si può sentire un a dea, almeno per qualche ora.